Bentrovati lettori e buon ritorno alla quotidianità. Per molti di noi le vacanze estive sono finite e giù si comincia a respirare aria di autunno. Ricominciamo anche con le recensioni e stavolta tocca ad un nuovo e bellissimo romanzo edito Mondadori Oscar Vault (che come sempre ringrazio per la copia pdf che mi è stata offerta per poterlo leggere in anteprima). Questo romanzo è mooolto particolare, è uscito l’1 Settembre e la sua trama prende spunto dalla leggendaria costruzione di cui narra la Bibbia nel libro della Genesi: la Torre di Babele. Avete capito di quale romanzo sto parlando? Ma certo che sì, si tratta de “L’ascesa di Senlin” scritto da Josiah Bancroft.
TRAMA
La Torre di Babele è la più grande meraviglia del mondo conosciuto. Grande come una montagna, l’immensa Torre ospita innumerevoli Regni Circolari, alcuni pacifici, altri bellicosi, appoggiati l’uno sull’altro come gli strati di una torta. È un mondo popolato di geni e tiranni, aeronavi e motori a vapore, animali insoliti e macchine misteriose.
Attirato dalla curiosità scientifica e dalle mirabolanti promesse di una guida turistica, Thomas Senlin, mite preside di una scuola di provincia, decide di visitarla. Anzi, gli sembra che, con i suoi lussuosi Bagni, sia proprio la meta ideale per la sua luna di miele con Marya. Solo che, appena arrivati, i due sposi si perdono tra la folla di abitanti, turisti e furfanti.
Determinato a ritrovare la moglie, Senlin inizia una lunga ricerca tra bassifondi, sale da ballo e teatri di burlesque. Dovrà sopravvivere a tradimenti, assassini, e ai lunghi cannoni di una fortezza volante. Ma se vuole riavere Marya, sopravvivere non basterà: dovrà sapersi trasformare da uomo di lettere in uomo d’azione.
RECENSIONE
Parto subito con il presentarvi i protagonisti Thomas Senlin e sua moglie Marya. I novelli sposi partono per il viaggio di nozze e come destinazione scelgono un luogo molto particolare: la torre di Babele, posta al centro della città di Ur. Thomas e Marya sono due personaggi dal carattere opposto: Thomas è un intellettuale (svolge il lavoro di preside di una scuola), un vero e proprio “topo da biblioteca” che ha sempre preferito lo studio all’esperienza di vita; Marya invece è una musicista, un’artista vera e propria che fa dell’esuberanza il suo stile di vita.
La storia inizia quando Thomas smarrisce la moglie nel Basamento della torre. Questo succede già nelle prime pagine, i due sposi si trovavano al Il Mercato e avevano preso la decisione di dividersi per poi ritrovarsi poco dopo, cosa che, ovviamente, non avviene.
E’ così che Thomas Senlin inizierà a scalare la torre con una squadra di alleati molto particolari. La torre è infatti composta da quattro ambienti molto diversi l’uno dall’altro:
- Il Basamento: luogo in cui i turisti scendono dal treno per entrare all’interno della torre e ritrovarsi all’interno dell’immenso mercato.
- Il Salotto: luogo in cui le persone diventano sia attori sia spettatori di strane messeinscena.
- I Bagni: luogo meraviglioso in cui ci sono una varia gamma di divertimenti e resort di lusso. Dove l’edonismo e la superficialità regnano sovrani.
- Nuova Babele: luogo in cui troviamo lavori mercantili e, allo stesso tempo, perversioni e piaceri carnali.
I livelli della torre sono chiamati “Ringdom” (parola creata dalla fusione di “Ring” e “Kingdom”) perchè sono come dei piccoli regni rotondi (così come i 36 stati di Ur, ognuno unico a modo suo), uno impilato sopra l’altro. La stabilità del ringdom più in alto dipende da quella del più basso e quindi sono collegati in una maniera molto definita, in un meccanismo di utilità/sfruttamento reciproco. Ogni regno è diverso: ha la sua politica, le sue regole, i suoi personaggi principali. Questa interconnessione permette di farci notare una cosa sostanziale, ovvero il fatto che, per quanto siano diversi i regni, sono tutti collegati (crolla uno, crollano tutti).
Niente è come sembra. Tutto è calcolato. Tutto è interconnesso.
Ora, avendo parlato del worldbuilding passo a parlarvi dello stile. La prima parte del libro è davvero molto lenta, così tanto che ho faticato moltissimo a procedere. Ci vengono schiaffate dinnanzi innumerevoli descrizioni e fatti, luoghi e credenze. Il lettore si ritrova quindi proprio come Senlin, del tutto smarrito e incapace sul da farsi. Anche il personaggio di Senlin risulta essere fin troppo statico: l’autore ha voluto giocare troppo sul suo ruolo di intellettuale incapace di vivere e non risulta subito simpatico, anzi.
Ad appesantire la lettura sono anche i continui confronti tra il passato e il presente del nostro protagonista. Ovvero lui che era preside e insegnava agli alunni della torre di Babele,ma anche il rapporto con la moglie, che si confrontano in maniera sconfinata con i pezzi di storia presente. Ora…io mi chiedo: “era veramente necessario?”. Perchè purtroppo mi sono risultati davvero pesanti da sopportare. Forse una sforbiciatina alle pagine, da parte dell’autore, sarebbe stata proprio necessaria.
Quindi lettori, che devo dirvi? Purtroppo non sono riuscita ad entrare in sintonia ne’ con la storia ne’ con i personaggi. Sicuramente l’autore ha talento, scrive in modo impeccabile, ma secondo me c’è ancora molto lavoro da fare.
GIUDIZIO
2/5 STELLINE (e non sapete quanto mi dispiaccia)